In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo.
Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura.
Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre
sconosciute.
In quattro stagioni si può morire e rinascere.
Vermiglio racconta dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia
e di come, con l’arrivo di un soldato fugitivo, per un paradosso del destino essa perda la
pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.
Francesca Mannocchi, una delle migliori corrispondenti di guerra in Europa, continua il
percorso che l'ha portata a raccontare diverse zone di conflitto, tra cui l'Ucraina. Lo fa con
un documentario che parte dalle strade di Bucha, città martire in cui la reporter entra solo
due giorni dopo la liberazione dalle truppe occupanti russe. Mannocchi, con la sua
straordinaria capacità di vivere tra la popolazione locale e di conquistarne la fiducia, vuole raccogliere e raccontare le piccole storie dei sopravvissuti, gli unici a conservare la
Memoria. Raccontare una guerra significa ascoltare chi sopravvive, perché sulla loro pelle,
più che sui cadaveri estratti dalle macerie, è impressa la Verità. Lirica Ucraina è
un'immersione nelle sofferenze e verità indicibili, nel sapore acido della vendetta e nella
fatica del perdono che l'uomo vive durante un conflitto. Lo stesso uomo che in tempo di
guerra si trasforma in un essere terrificante e oscuro, che ci invita a metterci in
discussione.
Alex è un ultras, la sua squadra ha perso una partita. Vive con la nonna e vende pastiglie di
Rivotril. È una serata che non decolla, e scende nel seminterrato dove è in corso una battle
rap. Nemy è una ragazza dalle rime ricercate che balla sicura e sinuosa. I loro corpi si
sfiorano in quello che sembra l'inizio di una storia.
Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli
Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una
notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere
con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti
italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo
numerose peripezie, impareranno a chiamare casa.
Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato.
Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa
ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il
rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne,
dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro
punto di vista: quello del costume. T ra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e
legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con
quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.