Sinossi |
Nel 4 Maggio 1954 un'esplosione nella miniera di Ribolla, in Toscana, uccide 43 minatori. Si
tratta tuttora della più grave sciagura sul lavoro in Italia dal secondo dopoguerra. Lo
scrittore Luciano Bianciardi era molto amico di alcuni di quei minatori, ai quali portava i
libri col suo bibliobus, e il cinema, come strumento di emancipazione culturale e sociale:
gli faceva vedere i film, e gli spiegava l'arte del Cinema. Quella tragedia lo segnerà per
sempre, consegnandogli il peso di non essere riuscito a salvarli. Dopo la tragedia
Bianciardi scriverà LA VITA AGRA, dove alla fine del Romanzo il protagonista si
addormenta. C'ERA UNA VOLTA A RIBOLLA inizia da questo sonno. |