Cento anni li ha quasi compiuti davvero l’inarrestabile Giovanna Cau, nata l’11 marzo del 1923 e scomparsa nel 2020 dopo una vita intera dedicata al cinema e al diritto d’autore, passata a inanellare amicizie e aneddoti leggendari. Cau è stata la prima avvocata del cinema, l’agente di Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Monica Vitti e tutti i più grandi, negli anni in cui il cinema italiano conquistava un Premio Oscar all’anno. Il suo ufficio era il quartier generale dove tutto accadeva, dagli accordi professionali ai fidanzamenti, come raccontava spesso con un sorriso Ettore Scola. Mastroianni, amico fraterno della Cau, tra quelle stanze approdava spesso anche solo per sedersi sul suo divano e fare due chiacchiere. Fellini piombava lì per chiederle copertura con la moglie Giulietta Masina quando si perdeva tra altri letti segreti. E intanto Cau, raccogliendo confidenze e firmando un contratto per Visconti o per Sordi, per Moravia e Calvino, ha continuato a impegnarsi sempre anche nella società attiva, non solo per l’arte ma anche per i diritti delle donne, per le persone diversamente abili. Nel 2015 ha vinto il Premio De Sica per aver saputo essere «mediatrice con capacità straordinarie fra il mondo del cinema e la giurisprudenza». E oggi, nel suo centenario, l’Accademia del Cinema Italiano non può che ricordarla con affetto.

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