Sinossi |
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Marzo 2020. Nel pieno della pandemia e del lockdown, una Roma libera da quel caos che ogni giorno la imprigiona, sfila silenziosa con le sue chiese e i suoi palazzi vuoti, le piazze deserte, le statue e le fontane immobili. Persi nella contemplazione di una bellezza che sembra poter fare a meno degli esseri umani una domanda ci accompagna: che ne sarà di noi? A risponderci sono allora i versi che Gioacchino Belli scrisse nel 1835 in occasione del colera che afflisse la città e che riascoltati oggi, con la voce di Pierfrancesco Favino, ci consolano in uno dei momenti più drammatici della nostra storia e ci dicono che non sarà
un "fragello benedetto" a sconfiggerci e che Roma è eterna perché eterna è la sua voce e la sua ironia. |