Sinossi |
26 maggio 2019. Nel giorno delle elezioni amministrative il viaggio in treno da Firenze a Follonica è l'occasione per raccontare una Toscana meno turistica. Il paesaggio che scorre davanti alla videocamera dello smartphone è la parte meno nobile del paese, quella che è invisibile, nascosta: gli orti, i panni stesi e le baracche sgangherate. Ma l'immagine che ne deriva è scevra dall'idea rinascimentale della Toscana, disadorna e decadente. Di sottofondo l'eco delle voci dei passeggeri rivelano l'Italia che vive: lingue e dialetti diversi si incrociano e si sovrappongono facendo da eco al rumore del treno. Ma questo viaggio da Firenze a Follonica è anche un viaggio nei ricordi del regista che, cresciuto a Follonica, si trasferisce per lavoro a Firenze pur rimanendo legato a Follonica e al suo mare. E l'acqua, la grande madre, dipana un racconto nel racconto e le immagini dell'Arno prima e del mare di Follonica dopo sottolineano la storia del regista che ritorna nella terra natia. |